ROBERTO PARODI
Milanese autentico, porta un cognome che è un inequivocabile marchio di fabbrica che non fa temere di definirlo naturalmente, un vero e proprio guru della comunicazione, motociclista on e off the road, e uno stile che ritorna dal passato declinato alle tendenze contemporanee più esclusive o semplicemente Roberto Parodi.
Esperto di vino e buona tavola, punti tematici che mette a fuoco da ogni angolatura, ambasciatore del buon vivere senza mai essere scontato.
Viaggiatore, giornalista e motociclista. Come si può presentare Roberto Parodi?
“Direi che questi tre sostantivi mi definiscono molto bene ed è proprio grazie al fatto di essere un giornalista e un viaggiatore che mi sono avvicinato al mondo del vino, perché raccontare il vino in definitiva è proprio raccontare un luogo e le sue tradizioni”
Roberto Parodi è uno dei protagonisti del Paestum Wine Fest 2024, cosa dobbiamo aspettarci?
“Più che altro sono io che mi pongo questa domanda, quali novità scoprirò in questa nuova edizione del PWF? Mi avvicino sempre a questo mondo con grande umiltà e grande desiderio di imparare e qui trovo eccellenze enologiche insieme a un grande affetto e calore tipico di queste zone. Sono sicuro che anche quest’anno sarà una bellissima scoperta”
Vino e viaggi, come entra in contatto un viaggiatore con la parte più autentica dei territori e delle cantine?
“Sicuramente conoscendo prima di tutto le persone, perché se e’ vero che come dicono i francesi per fare un ottimo vino ci vuole ‘histoire e terroir’, ma il vino in definitiva è creato dall’uomo, dall’enologo, dal vigneron, dal cantiniere, e quindi se ho imparato una cosa nei miei viaggi, è quella che è sempre l’essere umano che riesce a darti le maggiori emozioni”
Bon ton e vino, quali sono i consigli del lifestyle del Parods?
“Saper calibrare la giusta dose di rilassatezza e non aver paura di non rispettare sempre i tanti formalismi spesso incomprensibili del mondo enologico e nei modi in cui si beve il vino. Ricordiamo che, tanto come l’abbinamento è una cosa personalissima per cui e’ fondamentale seguire prima di tutto le proprie preferenze, e anche vero che non bisogna preoccuparsi troppo di come impugnare un calice o di quale forma del bicchiere e’ obbligatoria. Quello che sostengo io infatti non è uno sterile bon-ton stabilito da chissà quale giudice, ma la condivisione e la degustazione del vino nel rispetto delle persone che si hanno accanto. Ecco ecco l’unica regola che bisogna seguire”
Qual è il vino (o i vini) che non deve mai mancare nella borsa da viaggio su due ruote di Roberto Parodi?
“Un Vermentino di Gallura, Depperu, per l’aperitivo, una bottiglia di Frank, il cabernet franc di Barollo per la carne e uno Chateau d’Yquem, caso mai trovassimo del foie gras in giro!”