San Salvatore, luce dalle vigne

di Lucia Immacolata Migliaccio

È impossibile visitare il Cilento senza provare forti emozioni. Si sente una specie di rapporto di elezione tra uomo, storia e natura dirompente che costringe ai suoi ritmi e a coltivarla con dedizione per preservarne l’equilibrio.

Nei vini dell’azienda San Salvatore la natura la fa da protagonista: le vigne sono coltivate con passione, sapienza antica e tecniche colturali moderne ma estremamente rispettose dell’ambiente. Sono 165 gli ettari di proprietà dislocati nel Parco Naturale, di cui 42 a vigneto, tutti in produzione.

Per le sue condizioni pedoclimatiche, questo luogo di millenaria vocazione alla viticultura che affonda le radici in luoghi dove duemila anni fa i Greci cominciarono la colonizzazione e portarono i vitigni aglianico, greco e fiano, presenta un ambiente perfetto per la coltivazione della vite e la produzione del vino.

PAROLA CHIAVE: RISPETTO
Rispetto è la parola chiave di San Salvatore. Rispetto per il territorio, il paesaggio e le persone, ricambiato dalla natura con importanti miglioramenti qualitativi del prodotto. Biologica da sempre, l’azienda adotta nelle proprie coltivazioni esclusivamente prodotti organici che si rifanno anche ad alcuni principi della biodinamica.

Il sogno di Peppino Pagano è sempre stato quello di creare una cantina in cui vinificare il miglior vino possibile, seguendo il territorio, senza pregiudizi o preconcetti. Così, con tenacia e passione, l’azienda San Salvatore è riuscita a produrre vini fortemente legati alla terra d’origine. “Noi procediamo insieme con la natura, non contro. I nostri vini sono prodotti etici, corretti e onesti proprio come il Cilento. Dovranno diventare gli ambasciatori della nostra terra nel mondo”, commenta Pagano.

Pian di Stio è il cru di fiano della cantina, che prende il nome dal luogo in cui è dislocato il vigneto, appunto Stio, paesino con meno di mille residenti. “Abbiamo impiegato anni a bonificare quel terreno – racconta il titolare Peppino Pagano – perché c’erano soltanto radici di pini neri. Ho dovuto acquistare nuove macchine, materiale agricolo, tutto autofinanziandomi”.

L’appezzamento è unico, ma suddiviso in più terrazzamenti tra 550 e 650 metri di altitudine con esposizione sud, sud-ovest su suoli calcareo argillosi, ricchi di scheletro. L’importante escursione termica tra il giorno e la notte è garanzia di grandi profumi ed estrema freschezza, l’influenza del mare invece arricchisce il vino prodotto di una grande sapidità.

NOTE DI DEGUSTAZIONE
Una verticale di Pian di Stio consente di comprendere in maniera approfondita il terroir e l’impronta stilistica dell’annata sul vino.

Pian di Stio – Igp Paestum Fiano bio
Uvaggio: 100% fiano
Vinificazione pressatura soffice, fermentazione in serbatoi di acciaio
Affinamento di 6 mesi in acciaio

Annata 2014 – linearità
Luminoso e compatto giallo dorato, sprigiona profumi vividi e variegati di cardamomo e cannella con sbuffi boisé. Il sorso è fresco, saporito e si allunga su toni morbidi che rimandano alla frutta. Conclude sapido su memorie citrine.

Annata 2016 – intensità
Grandissima annata, dell’immediatezza, della densità e del rigore stilistico. Viva tonalità di giallo dorato con sfumature verdoline. Grande polpa ed estrazione. L’olfatto rivela cedro e cumino, accompagnati da una parte agrumata. Poi pesca gialla, eucalipto. Nonostante la densità al naso, è di grande freschezza: iodio, salamoia. Equilibrato al palato, si avverte pompelmo rosa, spezia e una scia sapida molto intensa.

Annata 2017 – croccantezza e tensione
Giallo paglierino acceso, è schietto nei profumi: melone, kiwi, salvia, alloro, rosmarino. Segue radice di liquirizia. Al palato le freschezze si uniscono a morbidezza e tanta sapidità in un gradevole gioco di equilibrio. Si avverte il tocco citrino del lime. Filo conduttore altura, concentrazione e beva.

 Annata 2018 – eleganza
Lucente giallo paglierino, si apre molto elegantemente con un sottile agrume che si unisce a pesca bianca, nespola, canfora, pepe bianco, lavanda. All’assaggio è lineare, ben fresco e sapido. Epilogo balsamico.

 Annata 2020 – precisione
La grande massa, scorrevole e compatta, è di un vivo giallo paglierino. Decisamente sfaccettato nel proporre profumi di passion fruit, mughetto, gelso, tiglio. Continua con una scia agrumata. Al palato acqua di rose, sedano. Dimostra intensità e coesione, regalando giochi di equilibrio tra freschezza e sapidità che nell’epilogo si amplia, accentuandone la permanenza.

Annata 2021 – riconoscibilità
Evidenti bagliori verdi sulla base paglierino. Mandarino e mango, salamoia e muschio. Seguono memorie citrine. Fragrante. Al palato è in equilibrio tra freschezza e sapidità. Chiude con percezioni di rosmarino e salvia.

Annata 2022 – equilibrio
Giallo paglierino intenso e luminoso, il naso si apre con fragranti aromi di agrumi mediterranei, frutta estiva a polpa bianca, mimosa e ginestra e leggeri sbuffi salmastri. Il palato evidenzia subito l’energica propulsione della freschezza che spinge il sorso in una progressione di grande sapidità. L’impeccabile equilibrio ne sottolinea la caratura.