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Molti luoghi in Veneto raccontano storie di vino e cultura attraverso paesaggi incantevoli, plasmati dalla natura e dalla mano dell’uomo. Alture impervie trasformate dal paziente lavoro contadino in un emozionante panorama rurale, sono lo specchio di una regione legata indissolubilmente al vino.
Non esiste “il” Prosecco, ma “i” Prosecco con diverse espressioni per una sola macrotipologia di vino. E il Conegliano Valdobbiadene Superiore docg comprende al suo interno anche il Prosecco Superiore Rive Docg e il Valdobbiadene Superiore di Cartizze docg. Vini talvolta ancora indistinti e generalizzati, che assieme alla Docg Asolo e alla Doc Prosecco compongono lo sfaccettato mondo Prosecco.
Sono 15 i comuni delle colline di Conegliano Valdobbiadene che delimitano la zona di produzione del Conegliano Valdobbiadene Superiore docg, territori nel quale la natura si fonde con l’architettura, tra antiche casere (abitazioni che in tempi distanti ospitavano viticultori e contadini), e percorsi ideali come la strada dei vini più antica d’Italia, che unisce le città di Conegliano e Valdobbiadene. Un’unicità testimoniata anche dal riconoscimento dell’area a Patrimonio dell’Umanità Unesco.
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COMPLESSITÀ IN VIGNA E NEL CALICE
Le colline che si estendono da est a ovest hanno un versante esposto a sud dove i vigneti godono di un’ottima esposizione e un versante nord occupato prevalentemente da boschi. Le vigne che ricamano le colline hanno un’età media tra i 70-80 anni e di conseguenza offrono una grande complessità dal punto di vista enologico. Ancora oggi la ripidità delle colline impone una “viticultura eroica” in cui le attività di raccolta e manutenzione vengono svolte a mano. Questa la motivazione dell’esistenza di tante piccole aziende a conduzione familiare, oltre 3000 per questo vino “naturalmente” superiore la cui produzione è quindi riservata a un mercato più ristretto.
Il Conegliano Valdobbiadene è un vino dalle molte anime espresse dai suoi diversi terroir che si distinguono come solisti attraverso le Rive (le pendici più scoscese delle colline), ma che sanno combinarsi anche in una corale più complessa. È la bellezza della diversità, che si dispiega dai panorami più morbidi del coneglianese per arrivare sino a Valdobbiadene e alla zona del Cartizze, considerata da sempre la sottozona d’eccellenza.
In quest’area, la vocazione del territorio si unisce alla lunga cultura di fare spumante, iniziata nel 1876 con la fondazione della prima scuola enologica d’Italia a Conegliano. L’istituto ha infatti rielaborato il metodo Martinotti, “metodo Conegliano Valdobbiadene” consentendo al Prosecco Superiore di mantenere intatta la freschezza e vitalità che caratterizza l’uva glera (minimo 85%) con cui è ottenuto
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SECONDA GENERAZIONE A LE COLTURE
Le Colture è una realtà familiare profondamente impegnata nella valorizzazione del Conegliano Valdobbiadene. Fondata nel 1983 da Cesare Ruggeri, oggi è condotta dai figli Silvia, Alberto e Veronica. Si respirano passione e un forte senso di appartenenza. L’azienda, che ha sede a Santo Stefano di Valdobbiadene, con i suoi 45 ettari di superficie vitata distribuiti in diverse zone del territorio, consente la produzione di vini diversi con caratteristiche specifiche, legate alle molteplici situazioni pedoclimatiche.
Gerardo Rive di Santo Stefano Valdobbiadene Superiore Docg extra brut 2021
Uvaggio: 100% glera
Vinificazione: charmat
Glera in purezza, questo vino è dedicato al nonno Gerardo Ruggeri. Il vigneto, protetto dalle montagne, è molto alto, circa 390 mslm. Il terreno invece è costituito prevalentemente da dolomia la quale conferisce grande mineralità e sapidità al vino. Paglierino brillante con perlage fine e persistente, propone all’olfatto eleganti note floreali di fiori bianchi come acacia, ginestra e gelsomino. Precisione e dinamismo segnano l’assaggio, dalla cremosità sottile e freschezza marcata.
Valdobbiadene Superiore di Cartizze Docg dry NV
Uvaggio: 100% glera
Vinificazione: charmat
Colore giallo paglierino brillante pervaso da un perlage persistente e fine. Manifesta evidenze di gelsomino sospinte da una compagine fruttata che si articola in sensazioni di pesca gialla, mandarino e pera. Una delicata nuance di erbe aromatiche completa il quadro. Scorrevole la beva, deciso al palato, coniuga freschezza agrumata e gradevole sapidità, con morbidezza e residuo zuccherino in perfetta fusione per una lunga persistenza.
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QUATTRO GENERAZIONI IN CASA MIOTTO
A Colbertaldo di Vidor, l’azienda Miotto è una piccola realtà familiare di circa dieci ettari coltivati con dedizione e consapevolezza che dal lavoro artigianale si ottiene un vino “superiore”.
“Siamo alla quarta generazione in azienda – spiega Andrea Miotto – ma in realtà, papà la creò negli anni Settanta. Inizialmente era un’azienda agricola: ricordo che avevamo gli animali, la stalla, il fienile. Ma nel 2016 con mio fratello Matteo decidemmo di dare all’azienda un indirizzo maggiormente viticolo. Noi siamo cresciuti sempre dopo i vigneti, nel senso che prima si impiantavamo una vigna e poi acquistavamo un serbatoio nuovo. Siamo sempre partiti dal terreno, lavorando soltanto le nostre uve”.
Federa brut
Uvaggio: 100% glera
Vinificazione: charmat
Delicato paglierino, è attraversato da un sottile perlage. Il naso spazia da sentori di pera a mango, albicocca e toni leggeri di pompelmo e origano. Avvolgente ed equilibrato al palato, è supportato da una buona freschezza e struttura.
DeRive, Rive di Colbertaldo Valdobbiadene Docg extra brut 2020
Uvaggio: 100% glera
Vinificazione: charmat
Brillante giallo paglierino reso vivido da un lungo e fine perlage. Intenso il corredo fruttato di pera, pesca, ananas e buccia d’arancia, arricchito da gelsomino e mentuccia. Il sorso è incisivo e setoso, segnato da un’effervescenza che solletica il palato in modo continuo e diffuso. Finale ben bilanciato grazie anche alla sapidità e a una scia leggermente ammandorlata
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